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Tensioni geopolitiche e supply chain sotto pressione: cresce la prudenza delle imprese italiane

L’indagine dell’Osservatorio HOPES, istituito dalla Scuola Superiore Sant’Anna in collaborazione con ADACI, ha analizzato l’atteggiamento delle imprese italiane di fronte all’attuale quadro geopolitico

Data pubblicazione: 19.11.2025
Instant survey su imprese di fronte a contesto geopolitico
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La Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con ADACI, l’Associazione Italiana Acquisti e Supply Management, ha istituito l’Osservatorio HOPES. L’iniziativa nasce come piattaforma di confronto tra mondo accademico e manageriale sui temi legati alla gestione efficiente, efficace e sostenibile delle filiere. In un contesto segnato da transizione ecologica, digitalizzazione e crescenti incertezze globali, l’Osservatorio intende offrire analisi e strumenti per supportare le imprese italiane nell’adattamento a mercati in rapido mutamento, caratterizzati da nuove esigenze di risorse, competenze e capacità organizzative.

Tra le iniziative promosse, INSIGHT rappresenta uno dei progetti di punta: una serie di instant survey dedicate alla raccolta tempestiva di opinioni e dati provenienti da manager e imprese su temi di attualità strategica.


L’indagine: l’impatto delle tensioni geopolitiche sulle filiere

L’ultima indagine dell’Osservatorio ha analizzato il sentiment delle imprese italiane di fronte all’attuale quadro geopolitico, segnato dal deterioramento dei rapporti tra Europa e Stati Uniti e dalle tensioni sui confini orientali dell’Unione Europea. L’obiettivo è stato comprendere in che misura questi fenomeni incidano sull’operatività quotidiana delle imprese, in particolare sui processi di acquisto, sulle strategie di approvvigionamento e sulla gestione delle relazioni di fornitura.


Le risposte delle imprese

Secondo i risultati, il 38% delle imprese intervistate dichiara di aver incrementato la diversificazione dei fornitori per ridurre l’esposizione verso aree considerate a rischio geopolitico. Il 24% ha optato per un rafforzamento degli stock di sicurezza, mentre il 21% ha avviato azioni di accorciamento della catena di fornitura. Più contenuta, invece, la quota di aziende impegnate nella diversificazione dei modelli di business (17%) o in processi di integrazione verticale (6%), strategie che richiedono una revisione strutturale dei modelli operativi e un maggior livello di investimento.
Alle imprese che hanno risposto è stata data la possibilità di indicare più azioni in risposta alle tensioni geopolitiche, in modo da riflettere la pluralità di iniziative potenzialmente in corso. Le percentuali riportate esprimono pertanto la frequenza di ciascuna azione sul totale dei rispondenti e non sommano a 100%.


La percezione del rischio

L’analisi ha inoltre misurato la proiezione del rischio percepito dalle imprese rispetto ai propri acquisti. In media, i rispondenti stimano che le tensioni geopolitiche possano interessare il 24% del valore economico annuo degli acquisti complessivi, il 19% dei volumi e il 16% dei contratti di fornitura. Si tratta, di stime previsionali e non di impatti già in atto, ma che rappresentano un indicatore significativo per la pianificazione di strategie di mitigazione e risposta.


Geopolitica, sostenibilità e digitale: confronto tra priorità

Ai partecipanti è stato infine chiesto di confrontare il peso delle attuali tensioni geopolitiche con altri grandi trend in atto: transizione sostenibile (ESG), ciclicità settoriale e digitalizzazione (in particolare, adozione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali).

Il risultato mostra un livello di preoccupazione superiore del 62-65% per la dimensione geopolitica rispetto agli altri macro-trend, segnalando un’attenzione crescente delle imprese verso la stabilità delle filiere e la sicurezza degli approvvigionamenti.


Il campione e la metodologia

L’indagine è stata condotta su un campione di 197 manager appartenenti a imprese di diversi settori, tra cui manifatturiero, energia, logistica e pubblica amministrazione.


In allegato il documento con i grafici che presentano i risultati dell’indagine svolta dall’Osservatorio HOPES 

Immagine di copertina generata con AI